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1 490 m
697 m
0
4,2
8,3
16,61 km
Obejrzane 3791 razy, pobrane 114 razy
w pobliżu Carpineto Romano, Lazio (Italia)
Una delle costanti delle mie escursioni è quella di “conquistare” le vette da tutti i percorsi possibili, perché più che la cima, a volte è il percorso per arrivarci che arricchisce la cosa.
Sono arrivato alla seconda vetta dei Monti Lepini, il Monte Malaina (1480) più volte e da varie parti, quello che mi mancava era la cresta sud-occidentale, il percorso che parte da Carpineto (Selva Piana).
Parcheggiata la macchina sulla carrareccia parallela alla statale che da Carpineto porta a Maenza, si imbocca il sentiero 19 che è stato recentemente “riverniciato” e rinominato con la 3 cifra come da nuove disposizioni (7)19. Il sentiero conduce in breve al più basso dei fontanili dell’Acqua del Carpino, l’imponente opera idraulica voluta dal papa Carpinetano (Leone XIII) intorno al 1880 e sulla cosa varrebbe la pena spendere qualche riga in più, vista la grandiosità dell’opera (500 metri di gallerie sotterranee scavate con la dinamite, 5 bottini sotterranei per circa 8.000 mc di acqua, gallerie varie di drenaggio ed un lago sotterraneo).
La prima parte del percorso è abbastanza agevole e percorre la comoda strada sterrata che si inerpica fino al secondo fontanile dell’Acqua del Carpino a quota 1068 ed al monumentale bottino.
La seconda parte è il classico sentiero di montagna che si inerpica sulla montagna fino ad arrivare alla zona della Lestra Gigante nota per il secolare cerro meta di molti escursionisti (waypoint n. 006 Coord. UTM 33T 345306-4606325) che supera i 6 metri di circonferenza e per la monnezza che l’ultimo pastore rimasto in zona (Gino) si ostina a gettare nelle doline e inghiottitoi vicini alle sue capanne. Dal secolare cerro si arriva subito alla base della pietrosa cresta sud del Malaina. Una volta giunti in vetta il panorama ripaga della fatica dell’ultimo tratto. Lo sguardo spazia dal monte Circeo e pianura pontina al versante orientale dei monti Lepini con il monte Pizzone, il monte Erdigheta, il monte Semprevisa e il monte Capreo. Dal lato opposto si vede la Piana di Santa Serena (Pian della Croce) il Monte Salerio ed il Monte Gemma.
Dopo una lunghissima pausa per il pranzo nei pressi della capanna realizzata in pietra e cemento sotto il Fontanile (secco) di Santa Serena, abbiamo attraversato tutto il pianoro recandoci all’enorme masso scolpito che esorta a recitare il rosario e da li verso la riforestazione di pini domestici e pini d'Aleppo (scelta scellerata) che sono ormai tutti malati, secchi o inspiegabilmente abbattuti a colpi di motosega e lasciati sul posto. Ennesima vista al sempre più fatiscente rifugio della forestale di Casale Scarano (Casermetta) e rapido ritorno ad anello passando tra Cima Formale e Cima Caprarella per tornare al Bottino di Acqua del Carpino e da li a Selva Piana. In conclusione posso dire di aver fatto un giro diverso dai soliti. Meno di 17 chilometri con lunghe pause per colazione, pranzo e fermate varie per parlare con un pastore/ taglialegna ed un proprietario di un fondo, e … nonostante tutto siamo tornati (stranamente) anche presto a casa.
2018-04-14 15:29:17
Statistiche calcolate sui dati importati
sabato 14 aprile 2018 6.52 CEST
Distanza: 16,6 km
Durata: 8 ore, 37 minuti e 10 secondi
Velocità media: 1,9 km/h
Altezza minima: 697 m
Altezza massima: 1489 m
Salita accumulata: 874 m
Sono arrivato alla seconda vetta dei Monti Lepini, il Monte Malaina (1480) più volte e da varie parti, quello che mi mancava era la cresta sud-occidentale, il percorso che parte da Carpineto (Selva Piana).
Parcheggiata la macchina sulla carrareccia parallela alla statale che da Carpineto porta a Maenza, si imbocca il sentiero 19 che è stato recentemente “riverniciato” e rinominato con la 3 cifra come da nuove disposizioni (7)19. Il sentiero conduce in breve al più basso dei fontanili dell’Acqua del Carpino, l’imponente opera idraulica voluta dal papa Carpinetano (Leone XIII) intorno al 1880 e sulla cosa varrebbe la pena spendere qualche riga in più, vista la grandiosità dell’opera (500 metri di gallerie sotterranee scavate con la dinamite, 5 bottini sotterranei per circa 8.000 mc di acqua, gallerie varie di drenaggio ed un lago sotterraneo).
La prima parte del percorso è abbastanza agevole e percorre la comoda strada sterrata che si inerpica fino al secondo fontanile dell’Acqua del Carpino a quota 1068 ed al monumentale bottino.
La seconda parte è il classico sentiero di montagna che si inerpica sulla montagna fino ad arrivare alla zona della Lestra Gigante nota per il secolare cerro meta di molti escursionisti (waypoint n. 006 Coord. UTM 33T 345306-4606325) che supera i 6 metri di circonferenza e per la monnezza che l’ultimo pastore rimasto in zona (Gino) si ostina a gettare nelle doline e inghiottitoi vicini alle sue capanne. Dal secolare cerro si arriva subito alla base della pietrosa cresta sud del Malaina. Una volta giunti in vetta il panorama ripaga della fatica dell’ultimo tratto. Lo sguardo spazia dal monte Circeo e pianura pontina al versante orientale dei monti Lepini con il monte Pizzone, il monte Erdigheta, il monte Semprevisa e il monte Capreo. Dal lato opposto si vede la Piana di Santa Serena (Pian della Croce) il Monte Salerio ed il Monte Gemma.
Dopo una lunghissima pausa per il pranzo nei pressi della capanna realizzata in pietra e cemento sotto il Fontanile (secco) di Santa Serena, abbiamo attraversato tutto il pianoro recandoci all’enorme masso scolpito che esorta a recitare il rosario e da li verso la riforestazione di pini domestici e pini d'Aleppo (scelta scellerata) che sono ormai tutti malati, secchi o inspiegabilmente abbattuti a colpi di motosega e lasciati sul posto. Ennesima vista al sempre più fatiscente rifugio della forestale di Casale Scarano (Casermetta) e rapido ritorno ad anello passando tra Cima Formale e Cima Caprarella per tornare al Bottino di Acqua del Carpino e da li a Selva Piana. In conclusione posso dire di aver fatto un giro diverso dai soliti. Meno di 17 chilometri con lunghe pause per colazione, pranzo e fermate varie per parlare con un pastore/ taglialegna ed un proprietario di un fondo, e … nonostante tutto siamo tornati (stranamente) anche presto a casa.
2018-04-14 15:29:17
Statistiche calcolate sui dati importati
sabato 14 aprile 2018 6.52 CEST
Distanza: 16,6 km
Durata: 8 ore, 37 minuti e 10 secondi
Velocità media: 1,9 km/h
Altezza minima: 697 m
Altezza massima: 1489 m
Salita accumulata: 874 m
5 Opinie
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paolohike 2019-05-02
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Information
Easy to follow
Scenery
Średni
Bellissimo percorso, traccia ottima. Grazie. Paolo
Gastone Pontecorvo 2019-05-02
Ma figurati!
Akuren 2019-09-15
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Information
Easy to follow
Scenery
Średni
Percorso stupendo, da un punto di vista naturalistico riesce sempre a sorprenderti.
Il più bello che ho seguito sui Lepini.
Attenzione solo a due cose:
-La parte nel bosco dei pini, dopo il pianoro, credo sia ulteriormente peggiorata, gli alberi tagliati caduti o morti sono la maggior parte ed è quindi un po' difficile seguire il percorso.
Sarebbe il caso di affrontarlo con un navigatore più che con un cellulare perché non c'è nessun sentiero visibile.
-A poche centinaia di metri dalla fine dell'anello il sentiero passa per un allevamento di maiali liberi e non c'è modo di evitarli.
L'allevatore non c'era e loro era un po' troppo confidenti, soprattutto uno, grande tra l'altro come un divano.
Morale della favola, li ho dovuti scacciare lanciandogli del sassi.
Tommaso Terenzi 2020-02-05
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Information
Easy to follow
Scenery
Średni
Bellissimo percorso sia per la varietà dei terreni attraversati che per lo splendido panorama dalla vetta del Malaina
Camminare sui Lepini (e nel Lazio) 2020-08-26
per un errore causato dal cartello vicino la fontana del carpino che riporta altezza 1068 ma quella reale e sui 900m circa